Aranceri Scorpioni d'Arduino

Storico Carnevale di Ivrea

Storia

Breve racconto di oltre 50 anni di passione

“La nostra storia è fatta di grande spontaneità che genera entusiasmo e passione da cui scaturiscono organizzazione e partecipazione”

La cornice entro la quale prende forma la storia degli Arduini è lo Storico Carnevale di Ivrea, manifestazione antica ed unica della tradizione popolare eporediese, che vive ancora oggi di forti caratterizzazioni e genuinità che coinvolgono ogni cittadino di questo luogo. Gli Arduini sono nati così, dalla spontaneità di alcuni ragazzini poco più che adolescenti che volevano partecipare da protagonisti al loro Carnevale.

È il 1966 quando una quindicina di amici, quasi tutti residenti nel centro storico e nel rione Borghetto, uniti dalla passione per il Carnevale, spavaldi e spregiudicati per la loro età, decidono di fondare una nuova squadra di aranceri. Il valore principale che lega questi ragazzi è l’amicizia. Non ancora propriamente organizzati come squadra, hanno l’insolenza di sfidare i carri dei “grandi” con pochi mezzi, nessuna risorsa, ma tanto entusiasmo. La determinazione e la passione per il carnevale di quei ragazzi, costituiscono la base solidissima su cui, da quell’anno, la squadra fonderà il proprio modo di fare Carnevale. Il rispetto delle tradizioni e dei personaggi, sono questi i punti fermi che ogni Arduino sa di dover seguire. I primi Arduini sono ragazzi giovanissimi, molti dei quali avevano già un fratello maggiore che militava in altre squadre. Non avendo ancora una vera divisa e nemmeno un colore, tingono di blu una casacca e applicano sulla schiena il primo stemma, che raffigura lo scudo civico di Ivrea. Pur non riconosciuti, partecipano alla sfilata del sabato sera e lottando tenacemente, riescono a passare l’ultima giornata di battaglia in Piazza di Città.

È proprio grazie alla benevolenza che riescono a creare intorno a loro, che gli Arduini, ottengono alla fine del Carnevale 1968 un contributo di £100.000 dall’allora commerciante di Via Arduino Peraldo, una cosa notevole per ragazzini di 13 anni. Quei soldi vengono spesi per la prima cena ufficiale della squadra, alla quale partecipano tutti e alla quale viene invitato un ospite speciale, il compianto Arturo Pellizzari, elemento di spicco dell’Asso di Picche, ma anche amante del Carnevale, portato quindi a guardare con affetto quei “ragazzini” spavaldi, che vogliono creare qualcosa di speciale e che non si spaventano davanti a nulla. E’ proprio durante quella cena che si incomincia a parlare di divise, di colori e di organizzarsi meglio.

I colori scelti sono il giallo e il verde perché riprendono i colori della parrocchia di San Salvatore, ed anche perché non sono indossati da nessuna delle squadre già esistenti. La proposta è di Giancarlo Maffeo, uno dei tre “Capi di Battaglia”, capo carismatico di sempre della squadra, che la guida con passione e a cui trasmette i valori che hanno spinto lui ed i suoi amici a fondarla.

È il Carnevale 1969 a decretare il riconoscimento ufficiale degli Arduini quale squadra di aranceri a piedi. Gli Arduini faticano non poco a farsi accettare dai gruppi e dall’organizzazione del Carnevale, è grazie all’intervento di uno dei capi storici della Pantera Nera, Dino Petrossi, che gli Arduini vengono ufficialmente ammessi a partecipare al Carnevale e si “impadroniscono” di Piazza del Distretto, l’attuale Piazza Ottinetti. È la prima grande vittoria di questo gruppo di amici!

Dopo una prima casacca con lo scudo di Ivrea, creano uno vero stemma raffigurante la corona di Re Arduino, ma i ragazzi non sono pienamente soddisfatti del risultato, perché, vista da lontano, quella corona di colore rosso, sulle casacche gialle sembra qualcosa di diverso…proprio così, ed a Ivrea cominciano a chiamarli quelli della mano rossa.

In virtù di quell’episodio, nel 1971 la corona è sostituita dallo scorpione nero, simbolo di Ivrea. È in quell’anno che la squadra trova la sua denominazione attuale “Aranceri Scorpioni d’Arduino”. Lo stemma subisce un nuovo cambiamento nel 1974/75, quando si tenta di stampare lo Scorpione su uno scudo giallo, per facilitarne l’applicazione sulla casacca. Il tentativo non da i frutti sperati e si ritorna all’originale Scorpione. Sono anni in cui la squadra cresce di numero, si struttura, combatte in Piazza Ottinetti, guadagnandosi il rispetto dei carri e delle altre squadre.

Con orgoglio possiamo dire di essere stata la prima squadra ad omaggiare la Vezzosa Mugnaia di una corbeille floreale, segno del nostro rispetto per la protagonista femminile, questa tradizione si protrae ininterrottamente dal 1968.

Nel 1977 la squadra indice per la prima volta il trofeo “L’ARDUINO WALTER GRAVA” un trofeo dedicato alla memoria di uno dei capi storici degli Arduini, prematuramente scomparso nel 1976, la cui figura ha profondamente segnato la storia della Squadra. Walter, al di là del suo ruolo nella Squadra, ha sempre rappresentato il carattere e lo spirito che animano gli Arduini.

Il trofeo è assegnato ad “una persona o un gruppo che si sia particolarmente distinto per l’attaccamento allo spirito ed alle tradizioni del nostro impareggiabile e magnifico Carnevale”. Una giuria paritetica composta da Arduini e rappresentanti di altre componenti del Carnevale candida, vota ed elegge il vincitore. Il Trofeo viene assegnato e annunciato nel corso della premiazione del martedì grasso, e rimane in carica al vincitore sino all’anno successivo, quando al vincitore stesso, durante la cena del Trofeo che si svolge il venerdì di Carnevale, viene donata una statuetta rappresentante il trofeo stesso.

La prima serata dedicata al trofeo è datata 1981 e presto si trasforma in un appuntamento amato da tutti. Dietro a tutto questo c’è sempre l’anima corposa dell’amicizia di un gruppo che sacrifica tempo ed energia per il Carnevale e per gli Scorpioni d’Arduino che dà nel corso degli anni prestigio al trofeo stesso.

Crediamo sia impossibile raccontare quello che significa il Trofeo per tutti noi e soprattutto per coloro che prendono parte attiva a queste serate. Ricordiamo tutti le perfette riproduzioni in scala di Piazza Ottinetti, Piazza di Città, Piazza Maretta e del Borghetto animate, mosse da complessi meccanismi coordinati da un gioco di luci e di musica, che hanno fatto da cornice alle magnifiche serate e che rimarranno per sempre impressi nel cuore di ogni Arduino.

Un ricordo particolare meritano le donne Arduine che hanno sempre portato quel tocco di grazia e raffinatezza alle nostre serate. Nello spirito del Trofeo, viene istituito nel 2006 il premio “Miglior Giovane Arduino”, assegnato a colui che si distingue per attaccamento ai colori, vivacità, combattività e potenza di “tiro”. Uno dei momenti più toccanti del Carnevale Arduino è il “Silenzio” istituito in concomitanza con la nascita del Trofeo. Ogni anno, durante la sfilata del sabato sera, quando la squadra arriva in Via Arduino 75, ci si ferma, si interrompono i canti, non sventolano più le bandiere, e non rullano più i tamburi… a quel punto, una tromba intona il “Silenzio”, dedicandolo a tutti coloro che hanno vestito la divisa e che oggi non sono più con noi.

Negli anni ottanta, gli Arduini, che ormai contano fra le loro fila circa duecento aranceri, si distinguono per creatività, simpatia, iniziativa e naturalmente, ardimento nella battaglia. Nel 1982, al fine di sanare alcune discussioni interne, si organizza una serata a cui Giancarlo Maffeo viene invitato con l’inganno. Viene convinto che la squadra, in disaccordo con alcune scelte, ha deciso di rinunciare alla sua guida. Alla fine della serata, dopo aver chiarito, ed aver confermato l’impegno a seguire coerentemente gli ideali che la squadra si è data in origine, viene assegnato a Giancarlo il primo “Scorpione d’Oro”, simbolo di attaccamento ai colori ed ai valori “Arduini” e, soprattutto, simbolo dell’amicizia che lega la squadra al suo capo.

Nel 1984 il “Comitato Organizzatore” sceglie gli Arduini ed i loro colori per rappresentare la “Battaglia delle Arance” sullo speciale poster che il quotidiano “La Stampa” dedica al Carnevale di Ivrea. Nello stesso anno viene creata la bambolina “Io sono Arduino” dal prestigioso marchio Lenci, di cui ora rimangono solo più pochissimi esemplari da collezione.

Nel 1985 si decide di dare un seguito al premio consegnato a Giancarlo Maffeo nel 1982, lo Scorpione d’oro. Da quell’anno chiunque di noi raggiunga gli undici anni consecutivi di tiro e dimostri attaccamento alla squadra, ai colori ed alle tradizioni, viene insignito di questo riconoscimento.

Nei primi anni ottanta, la città, in ogni area interessata dal Carnevale, viene inondata da 2500 bandierine giallo verde! L’abbellimento della città, la sfilata del sabato sera, sempre ricca di iniziative e gruppi, le coreografie e la musica in Piazza Ottinetti hanno sempre contraddistinto gli Arduini all’interno della manifestazione carnevalesca, ricordiamo, “La piramide delle Cinquecento”, il “Carro di Re Arduino”, che inondò Ivrea di zampe di Gallina, “Le Splendide Popolane” impersonate dalle “Signore Arduine”, i “Pirati”, i “Marziani”, la “Setta Arduina”, gli “Egiziani”, gli “Scorpioni d’Acciaio”, gli “Indiani e i “Cannibali” ovviamente tutto all’insegna del giallo verde. Durante questi anni si inizia anche, per primi, a dipingere i cubetti di piazza Ottinetti, grazie all’estro di Lino Guida.

Nel 1987 inizia la tradizione dei foulard, che consiste nel consegnare durante l’iscrizione, un foulard stampato identificativo dell’anno di iscrizione. Questa è in breve, la storia di una tra le squadre di aranceri che, negli anni, ha saputo più di tutte “vivere il Carnevale”, stupire, divertire, ed essere vicina ai Personaggi ed alle Tradizioni.Nel 1991, finalmente, l’ardimento mostrato in piazza dagli Arduini viene riconosciuto da un primo premio Assoluto, bissato poi nel 2005, in occasione del quarantennale della squadra.

Nel 1996 si interrompe dopo 20 anni l’assegnazione del Trofeo “L’Arduino Walter Grava” e la sua serata di gala.
La memoria rimane tale e acquista valore quando non diventa una celebrazione obbligata. Gli Arduini sono cambiati nel tempo, sono subentrate le nuove generazioni e i primi Arduini in qualche modo hanno lasciato il passo, non avrebbe avuto senso continuare una cosa che avrebbe rischiato di ridursi ad una semplice celebrazione, tanto più che ormai il valore della memoria di Walter e di tutti gli Arduini scomparsi, rimane per sempre scolpito nella storia della squadra.
Nel 2005 in occasione del quarantennale della squadra viene realizzato un prestigioso libro che racconta in forma romanzata la storia degli Arduini e viene consegnato a tutti gli iscritti un foulard ricamato, eccezionalmente di colore nero.
Il nuovo millennio ha portato anche un’evoluzione della squadra, è iniziato un nuovo corso ma lo spirito è rimasto quello di sempre, i vecchi Arduini collaborano con i nuovi e il risultato è un numero costantemente crescente di iscrizioni che permettono agli Scorpioni di proseguire il cammino che un gruppo di amici, nel 1966 ha deciso di iniziare, regalando a chi si è ritrovato in questo spirito, la possibilità di vivere Carnevale in maniera unica ed inimitabile!

 

 

Noi siamo gli Arduini, rispettati, temuti, pungenti, sempre corretti nel seguire le proprie tradizioni e quelle del nostro Carnevale.

“È facile vestire una divisa, tirare qualche arancia, divertirsi e trasgredire alle regole di tutti i giorni, ma è molto più difficile essere un gruppo, far crescere una vera amicizia e trasportarla poi nella vita di tutti i giorni. Questo per Noi vuol dire essere un Arduino”

Gli Scorpioni d’Arduino